Era il 30 gennaio 2005 ed eri un po' preoccupato per la prova che dovevi affrontare.
"Non ho mai tirato un 2000, Albo", "Dai dai Carlo che te si forte, te vedarè che te spachi tuto", l'ultima considerazione squisitamente tecnica che abbiamo fatto prima che partissi per San Miniato, per quei campionati italiani di indoor rowing che avresti affrontato per la prima volta.
A dire la verità, di remoergometro non ne avevi fatto ancora tanto, nel tuo primo anno di voga: in settimana andavi sempre presto ad allenamento, per poter uscire in barca. Quindi la tua preparazione specifica per quella gara è stata un 1500 tirato qualche giorno prima, durante la quale tutti noi della squadra junior della Canottieri Padova ti guardavamo con incredulità ed un pizzico di invidia. Nessuno di noi andava neanche lontanamente così forte, su queste distanze: solo sopra gli 8000 qualcuno di noi, due anni più grandi, riuscivamo a tenerti testa, probabilmente solo perché eri troppo generoso (lo sei sempre stato) e davi troppo all'inizio.
Ed è proprio questo che traspare dal tuo racconto, il giorno dopo: "Non è che mi ricordo tanto, solo Alberto (Rigato, n.d.r.), che per i primi 1000 mi urla di andare piano. E' andata bene dai, son contento..".
Era andata bene si. Il tuo primo titolo italiano e con quel 6'11'' anche record italiano di categoria: nessun ragazzo di 15 anni era mai andato così forte, almeno in una competizione ufficiale, un tempo che molti canottieri non arrivano mai a fare nella vita.
E così è stato per tanti anni. Ogni gennaio, da 14 anni era "e anca 'sto anno..." ed io ti dicevo sempre che ne sarebbe dovuta passare di acqua sotto i ponti prima che qualcuno potesse fare quello che eri riuscito a fare te, a 15 anni.
E poi alla fine è arrivato il momento: il 15 dicembre un ragazzo di Terni, Francesco Pallozzi ti ha superato, di appena 8 decimi. Non ci potevo credere, guardando i risultati dei campionati, solo per vedere se fossi ancora tu il record man. Quanto avrei voluto chiamarti per prenderti finalmente un po' in giro e sentire cosa mi avresti risposto. Chissà cosa pensi da là in alto. Io mi sono arrabbiato, lo confesso, all'inizio. Invece penso che tu saresti stato contento che qualcuno, finalmente, sia stato capace di andare più forte.
A Francesco i migliori auguri per la sua carriera sportiva, hai inconsapevolmente fatto il miglior omaggio che si potesse fare a Carletto.
A Carlo un abbraccio forte, quello che avremmo tutti bisogno che ci dessi tu.
Comments